Quanto deve essere alta una scrivania: i consigli

Una scrivania troppo alta o troppo bassa può influire sul vostro stato di salute, con problemi a schiena, arti superiori e vista. Ecco come scegliere quella più adatta

È tutta questione di ergonomia. Potrà sembrare anche strano, ma l’altezza della scrivania di casa o dell’ufficio ha una rilevanza tutt’altro che secondaria sul nostro stato di salute. Una scrivania troppo alta o troppo bassa rispetto al nostro fisico, alla sedia che utilizziamo – e a moltissimi altri fattori – potrebbe infatti provocarci problemi alla schiena o alla vista, peggiorando così il nostro stato di salute generale.

La scelta di una nuova scrivania, non deve dipendere esclusivamente da fattori estetici o di spazio a disposizione in ufficio o in casa. L’altezza della scrivania deve infatti essere il fattore principale che guida la vostra ricerca: solo in questo modo sarete in grado di lavorare assumendo una posizione corretta, che non affatichi schiena, braccia e articolazioni varie e vi permetta di migliorare la vostra produttività.

Perché è importante scegliere l’altezza della scrivania

Trovare la scrivania della giusta altezza potrebbe essere un’impresa più complessa e lunga di quanto si possa pensare. Gli aspetti da considerare sono molteplici e dovrete fare parecchia attenzione per non correre il rischio di sbagliare acquisto.

Vogliamo però rassicurarvi immediatamente: si tratta di tempo ben speso. A ringraziarvi, infatti, ci penserà il vostro corpo. Una scrivania non adatta alla vostra corporatura, infatti, porterà diversi problemi di natura fisica.

  • Postura errata. Una scrivania troppo bassa o troppo alta vi costringerà ad assumere posizioni innaturali e non ergonomiche. Se, ad esempio, lavorate su un piano di lavoro troppo basso rispetto alla vostra corporatura, tenderete a curvarvi eccessivamente, con tutto ciò che comporta a livello di dolori alla schiena e alla colonna vertebrale;

  • Problemi agli arti. Una posizione non corretta vi costringerà ad aumentare la pressione sulle articolazioni di braccia, gomito, polso e mano. Secondo le “norme” dell’ergonomia, per assumere una posizione corretta di fronte a un videoterminale, i gomiti dovrebbero formare un angolo di 90° con il piano della scrivania. Se ciò non accade, assumerete una posizione che potrà portare a dolori e lesioni ai vostri arti superiori;

  • Affaticamento della vista. Una postura non corretta vi costringerà a sforzare oltremodo la vista, nel tentativo di mettere a fuoco testo e immagini presenti sullo schermo del PC. L’affaticamento della vista potrebbe portare con sé emicranie frequenti e durature, oltre a un restringimento del campo visivo;

  • Stanchezza generalizzata. Lavorare in una posizione scomoda, a lungo andare, provoca un affaticamento generale che inciderà sulle vostre performance lavorative. La sensazione di stanchezza generalizzata, infatti, rallenterà i vostri ritmi lavorativi, con un calo di produttività vistoso.

Come si sceglie l’altezza della scrivania: i consigli

Prima di tutto, fate riferimento alle prescrizioni di legge. Come tutti gli altri arredi di ufficio, anche la scrivania è oggetto di diverse prescrizioni di legge per quel che riguarda forma, altezza e larghezza. La Legge 81 del 2008 recepisce le prescrizioni tecniche presenti nella norma EN 527-I 2011 del CEN (l’ente europeo che si occupa di normazione tecnica) e fornisce indicazioni precise sull’altezza della scrivania.

La normativa europea e italiana, in particolare, opera una distinzione in base alla posizione assunta dal lavoratore. Nel caso di lavoratore seduto, l’altezza della scrivania può variare tra i 650 e gli 850 millimetri; nel caso di operatore in piedi (in casi come questi si parla di “standing desk”) l’altezza può variare tra i 950 millimetri e i 1.250 millimetri.

Ovviamente, si tratta di distanze standard e mediane, che tengono in considerazione un lavoratore di altezza media (diciamo attorno ai 180 centimetri di altezza). Se il lavoratore è più alto o più basso rispetto a questa misura, l’altezza della scrivania dovrà variare di conseguenza.

Per questo motivo stanno prendendo sempre più piede le scrivanie con altezza regolabile, che consentono al lavoratore di adattare l’altezza del piano di lavoro alle proprie necessità o corporatura fisica. Potrà così scegliere di cambiare posizione nel corso della giornata lavorativa oppure trovare un’altezza più consona alla sua stazza.

Quale scrivania scegliere: le varie tipologie

La già citata norma EN 527-I 2011 del CEN individua quattro diverse tipologie di scrivanie: ad altezza regolabile; ad altezza selezionabile; ad altezza fissa; ad altezza regolabile e selezionabile.

  • Scrivania ad altezza regolabile. Dotata di un piccolo motorino elettrico, questa tipologia di scrivania consente di variare l’altezza in un qualunque intervallo a piacimento del lavoratore. Si potrà così lavorare in piedi o seduto a seconda di come si vuole e cambiare posizione anche nel corso della giornata lavorativa senza grandi problemi;

  • Scrivania ad altezza selezionabile. Come per le scrivanie ad altezza regolabile, in questo caso l’altezza può essere variata ma con alcune limitazioni. Gli intervalli sono prefissati “a monte” e l’altezza del piano di lavoro può essere variata solo manualmente quando non è utilizzata;

  • Scrivania ad altezza fissa. Probabilmente è la tipologia di scrivania più diffusa negli uffici italiani. L’altezza è fissa e non modificabile in alcun modo;

  • Scrivania ad altezza regolabile e selezionabile. Quest’ultima tipologia unisce i vantaggi della prima e seconda tipologia, consentendo una variazione automatizzata a intervalli regolari.

Articolo precedente

Articolo successivo